LAURA BOERIO 31/07/2017 21:14:30 – Diario di Biella

POLLONE – 284 anni e non sentirli. Lo storico lanificio biellese, non solo supera la crisi e si riassesta economicamente ai livelli che hanno preceduto gli anni bui del tessile, ma rilancia. A inizio 2018 da Piacenza aprirà i battenti una nuova area produttiva di 1.000 metri quadri, per un investimento finanziario pari a 4 milioni di euro.

INDUSTRIA 4.0 – La scelta di crescere e innovarsi segue a «spron battuto» i dettami dell’Industria 4.0 declinati al mondo del Tessile e Abbigliamento, che vedono in prima linea tecnologia e sostenibilità. Due argomenti sui quali Piacenza può senza dubbio dire la sua. Il Lanificio, infatti, è conosciuto da sempre come modello delle «fabbriche belle e pulite», come le ha definite recentemente lo stesso Carlo Piacenza.

ECOSOSTENIBILITÀ E FILIERA – La nuova propaggine, che sorgerà a Pollone accanto all’headquarters, avrà come scopo principale lo snellimento della filiera. È diventato ormai fondamentale, anche per chi produce articoli di pregio, rispondere in modo rapido e reattivo alle richieste dei clienti. Accorciare la filiera significa, quindi, aumentare il grado di flessibilità interna e porsi in una condizione produttiva più vicina ai mutamenti che stanno investendo l’intero manifatturiero ed il suo rapporto con i mercati: «La riduzione dei tempi di produzione è divenuta ormai un must – conferma Vassiliy Piacenza, brand manager di Piacenza Cashmere – ma va attuata mantenendo inalterati i nostri standard qualitativi. Per questo i 4 milioni di investimento comprendono la costruzione di una nuova area produttiva studiata con tutti i crismi di sostenibilità che perseguiamo da sempre, come pure inserimento, nei reparti di tessitura e finissaggio che vi troveranno spazio, di macchinari all’avanguardia».

INVESTIMENTI E OCCUPAZIONE – Il nuovo impegno finanziario annunciato da Piacenza, mette in moto un cambiamento, che supera il consolidamento finanziario degli ultimi due anni e guarda al futuro. Il Lanificio nell’arco del 2015 e del 2016 ha segnato complessivamente una crescita del +10% ed ha chiuso l’esercizio appena trascorso a quota 40milioni. Tornato ai livelli pre-crisi, Piacenza mette in conto un 2017 altrettanto brillante, alla luce dei dati relativi ai primi mesi dell’anno. Inoltre il Lanificio, con l’ampliamento strutturale imminente, prevede l’inserimento di forze lavoro fresche: «Entro fine anno termineranno le opere strutturali, i nuovi reparti saranno operativi per aprile 2018 – conferma Piacenza – e per farli funzionare al meglio ci serviranno anche dei nuovi tecnici specializzati».

PRODOTTI – Il tema della sostenibilità in casa Piacenza investe in egual misura filiera e prodotto finale, ne sono un esempio i tessuti presentati nelle settimane scorse all’ultima Milano Unica. Come Ethos, in pura lana Merino neozelandese, proveniente da fonti sostenibili certificate, che garantisce alte prestazioni coniugate ad un impiego etico delle risorse, oppure Sublime, in pura, freschissima, lana vergine australiana.

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